A San Rossore il “Coraggio”di credere in un futuro migliore
di Elena Rondini,
Tra il 1 e l’11 agosto a San Rossore, provincia di Pisa, si è svolto un evento che è entrato a far parte della storia dell’ AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani ): la seconda Route Nazionale. Il Gruppo Perugia 4, con sede nel quartiere di Montegrillo, ha partecipato a questa grandissima avventura vivendo un gemellaggio con i Clan del Trento 1 e del Celico 1 facendo strada tra gli appennini umbri (tutti insieme nella foto).
La route – per chiarezza – è un campo scout svolto dalla branca dei Rover e delle Scolte (16-21 anni) caratterizzato da un cammino costante, sia nel senso concreto di strada percorsa, che in senso spirituale e interiore.
La rilevanza dell’evento non è stata determinata solamente dal numero pazzesco di partecipanti ( circa 33000 iscritti ) , dalla partecipazione di autorità istituzionali e religiose e di personaggi in vista – il premier Matteo Renzi, la presidente della Camera Laura Boldrini, il cantante Franki Hi Energy, la telefonata di Papa Francesco – dal fatto che sia stato gestito esclusivamente da volontari, ma ancor più dall’ attualità e dall’ importanza del tema scelto.
È stata la route del coraggio, volta a rialzarsi da un periodo in cui questa parola si è svuotata di senso ; 33000 ragazzi tra i 16 e i 21 anni hanno svolto per tutto l’hanno azioni che lasciano il segno orientandosi sui vari temi proposti: il coraggio di farsi ULTIMI, il coraggio di essere CHIESA, il coraggio di AMARE, il coraggio di liberare il FUTURO, il coraggio di ESSERE CITTADINI.
Il 1 agosto sono partiti, hanno camminato, hanno condiviso queste azioni di coraggio, hanno riflettuto e steso la “carta del coraggio”: un documento volto a prendersi un impegno preciso e personale per raggiungere un sogno pienamente realizzabile, essere protagonisti del proprio tempo.
Tra il 5 e il 6 agosto tutti questi ragazzi sono arrivati a San Rossore e la si è vissuta la gioia di incontrarsi, di festeggiare ed essere fieri del lavoro svolto. Mentre tutti svolgevano laboratori costruttivi e volti allo scambio e alla crescita personale, alcuni alfieri scelti in maniera assolutamente democratica hanno steso la “carta del coraggio”.
Quei quattro giorni sono volati ma hanno lasciato un segno nel cuore di ognuno, lo dico da scolta che ha avuto l’onore e il piacere di prendere parte all’evento. Sono qui a testimoniare che quei 33000 giovani hanno coraggio e hanno tanta voglia di fare del loro meglio, di impegnarsi nel rispettare quanto lasciato con il documento , di credere fino in fondo in un futuro migliore.
San rossore in poche parole, grazie a tutto il percorso che c’è stato alle spalle di progettazione e azione e grazie ai valori trasmessi dallo scoutismo ad ogni partecipante, è stato : comunione, riflessione, crescita, cambiamento, arricchimento, speranza, gioia e CORAGGIO.