Una giornata con gli scouts: “Il nostro Thinking Day”
Domenica 23 Febbraio, a partire dalle ore 9,00, il gruppo scout del nostro quartiere, il Perugia 4, festeggierà nella Parrocchia di San Giovanni Apostolo in Ponte d’Oddi, il Thinking Day, ovvero la Giornata del Pensiero.
di Patrizia Marzano,
Robert Stephenson Smyth Baden Powell, Lord of Gilwell, B.-P per tutti gli scouts, nacque al numero 6 di Stanhope Street, Paddington, un paese vicino Londra il 22 di febbraio del 1857. Il nome di Baden-Powell (B.P.) e’ conosciuto nel mondo come quello di un uomo che ha dedicato se stesso al servizio del suo paese e dei suoi uomini in due parti di vita totalmente separate, una come un soldato al servizio del suo paese, e l’altra come un lavoratore per la pace attraverso il movimento scout.
E’ questo il motivo per cui gli scout di tutto il mondo il 22 febbraio di ogni anno festeggiano il “Thinking Day” ovvero “La giornata del pensiero”: in questo giorno non solo viene ricordata la nascita del nostro fondatore, ma la nascita di un’idea rivoluzionaria, di un metodo educativo innovativo che nel giro di pochi anni si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo. Quest’idea nasce da molto lontano e più precisamente nel 1899 con l’assedio di Mafeking in Sud Africa, durante la guerra tra Inghilterra e Boeri. Qui, scarseggiando di soldati, B.P. pensò di utilizzare dei ragazzi per compiti ausiliari di staffette, di postini, di piantoni per tenere la città fino all’arrivo dei rinforzi. La serietà e l’ardore con cui questi ragazzi assolsero ai loro compiti e l’entusiasmo con il quale si impegnarono, malgrado il grave pericolo a cui si esponevano, aprirono nella mente di B.P. un orizzonte nuovo e lo fecero riflettere sulle grandi capacità che hanno i ragazzi, quando si sa fare appello al loro impegno, al loro spirito di sacrificio, alla loro lealtà. Tornato in patria B.P. venne celebrato come l’eroe nazionale per aver tenuto testa agli avversari in una situazione così sfavorevole per l’esercito inglese, ma la cosa più importante che egli aveva compreso era che poteva trasformare le tecniche dello “scouting” (letteralmente l’arte dell’esplorazione) da arte di guerra a strumento di pace e fraternità. Fu così che nel 1907 sull’isola di Brownsea effettuò con una ventina di ragazzi quello che fu il primo campo scout della storia. Così, in una società nella quale si dice di volere scommettere sui giovani, ma non si ha abbastanza fiducia nelle loro possibilità, ecco che l’intuizione di B.P. è ancora molto attuale e fa presa sui ragazzi perché li responsabilizza, li rende protagonisti della loro vita: “guida da te la tua canoa”, diceva sempre B.P.
Da Brownsea il movimento scout ha fatto moltissima strada ed oggi ci sono oltre 38 milioni di bambini, ragazzi ed adulti, uomini e donne che in 216 paesi e territori del mondo sono scouts e guide: lo scoutismo è il movimento più numeroso al mondo e con la maggior diffusione territoriale.
Ma in fin dei conti che cos’è realmente lo scoutismo e cosa celebriamo nella giornata del pensiero? A mio avviso lo scoutismo racconta oggi la storia di una passione, di una passione per l’educazione e per la formazione integrale della persona, secondo valori spirituali e morali ben precisi ed attraverso un linguaggio concreto quello dell’imparare facendo (“learning by doing”). Attraverso il gioco, l’avventura, il servizio, la vita all’aria aperta, la vita comunitaria, la spiritualità, l’attività manuale, ecc. prima B.P. ed oggi ogni capo, uomo e donna, che in giro per il mondo sceglie di dedicare il proprio tempo e le proprie capacità al servizio educativo scout, cerca di suscitare e di dare una risposta alle domande più autentiche e profonde dei ragazzi dei nostri tempi. La relazione educativa diventa l’elemento centrale del metodo scout, lo strumento che permette di conquistare la loro fiducia per poterli guidare come dei fratelli maggiori alla scoperta della vita. E’ una sfida difficile quella che è iniziata più di cento anni fa e lo è ancora di più in quei Paesi che sono afflitti tutt’oggi dalla povertà, dalla guerra, dalla fame. Nel nostro Thinking Day ogni anno ci ricordiamo dei nostri fratelli scout che vivono in situazioni meno fortunate delle nostre e cerchiamo di sostenerli con un aiuto economico e pertanto concreto, attraverso dei progetti portati avanti dalle Associazioni Mondiali dello Scoutismo e del Guidismo (WOSM e WAGGS). Il tema di quest’anno è “Raggiungere un’educazione primaria universale” ed è ispirato ad uno degli otto “Obiettivi del Millennio”, tra i quali anche noi Guide e Scout individuiamo, ogni anno, il filo conduttore del nostro Thinking Day, che in tutti i Paesi viene celebrato attraverso iniziative che permettono la raccolta del “Penny”, segno di solidarietà per lo sviluppo del Guidismo nel mondo.
Questa giornata rappresenta pertanto un modo di essere nel mondo, nel nostro territorio e di portare avanti fino in fondo i nostri valori; rappresenta la pretesa di educare dei “buoni cittadini” e dei “buoni cristiani” contribuendo, mattone dopo mattone, a costruire un mondo migliore di quello che abbiamo trovato. Vorrei concludere con una frase di B.P. che mi ha accompagnato fin dal mio ingresso nell’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) che riassume lo spirito con cui ogni scout dovrebbe guardare alle sfide future: “se mai disperi di poter conseguire il successo nella vita a causa dei tuoi modesti inizi, ricordati che anche la quercia, quell’ albero grande e forte, cominciò all’ inizio come una piccola ghianda giacente al suolo”.
Buona strada.