“L’Astrolabio” firma la prima convenzione per la messa alla prova

Lo scorso 16 novembre, nella sede del Tribunale di Perugia, il Circolo e Oratorio Anspi “L’Astrolabio”, nella persona del Presidente  Fabiola Dessì, ha firmato con il Presidente del Tribunale, Dr. Aldo Criscuolo, la prima convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità  previsto ai sensi degli artt.168 bis c.p., art. 464 bis c.p.p., e art. 2, comma 1  del D. M. 8 giugno 2015, n. 88 del Ministro della Giustizia, recante il Regolamento di attuazione  della legge 28 aprile 2014 n. 67. Si tratta di una normativa con la quale il legislatore ha introdotto nel nostro ordinamento  l’istituto della “messa alla prova” per imputati maggiorenni accusati di reati puniti con sola pena pecuniaria o comunque di minore gravità, che possono richiedere la sospensione del processo accettando di svolgere attività riabilitative tra le quali il lavoro gratuito a favore della collettività. Il Regolamento prevede lo svolgimento di un lavoro di pubblica utilità da effettuare come attività non retribuita, cioè gratuita, che l’imputato ha obbligo di svolgere sulla base di convenzioni da stipularsi con il Ministero della Giustizia o, su delega di questo, con i Tribunali  nel cui circondario sono presenti le amministrazioni, gli enti e le organizzazioni. Per l’oratorio “L’Astrolabio” si tratta di una intesa molto importante poiché – come spiegato dal presidente Dessì – “si tratta della prima convenzione firmata a Perugia per la ‘messa alla prova’, ed è pertanto con somma soddisfazione che possiamo constatare come ancora una volta, il nostro Oratorio e la nostra parrocchia si adoperano  per essere utili ai singoli ma anche all’intera comunità sia essa parrocchiale che perugina”. Con la pubblicazione sul sito del Ministero della Giustizia, tale convenzione  sarà efficace ed operativa. Ciò in termini pratici consentirà all’oratorio di accogliere le persone destinatarie dei provvedimenti giudiziari, che abbiano fatto domanda per la messa alla prova, per svolgere servizi necessari ed utili, gratuitamente, consentendo di assolvere sia il fine primario del reinserimento sociale che il fine economico all’interno della comunità parrocchiale.