L’accoglienza dei rifugiati anche a Ponte d’Oddi
I più attenti avranno notato che la palazzina che ospitava la caserma dei carabinieri “Forte Braccio”, ormai da qualche settimana, alloggia un gruppo di ragazzi stranieri, per la precisione 28 giovani tra i 20 e i 22 anni, provenienti da Nigeria, Pakistan, Ghana che vivono divisi nei quattro appartamenti di Ponte d’Oddi. I circa 30 giovani che il quartiere si trova ad ospitare rientrano nel progetto di cui si occupa la cooperativa sociale Perusia che ha partecipato ad un bando della prefettura di Perugia volto all’aggiudicazione di affidamenti specifici per il servizio di accoglienza di cittadini stranieri e la gestione dei servizi connessi. Questa procedura pubblica rientra all’interno dei provvedimenti che il ministero – dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione ha dovuto prendere al fine di fronteggiare i massicci sbarchi di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, in particolare, la prefettura di Perugia si è occupata dell”individuazione di strutture di accoglienza per 437 rifugiati politici o di guerra. Venerdì pomeriggio, le associazioni di quartiere hanno incontrato i responsabili della cooperativa sociale Perusia – che si occupa complessivamente del soggiorno di 50 ragazzi – i quali hanno illustrato chiaramente il progetto che c’è dietro i giovani ospitati a Ponte D’Oddi. I ragazzi in questione, ha spiegato la cooperativa, sono nella fase di identificazione in attesa di ricevere i documenti. Con un fondo giornaliero per ogni ragazzo, la cooperativa si occupa di pagare l’affitto e le utenze della palazzina nonché le lezioni di Italiano e gli operatori che seguono gli ospiti. I ragazzi hanno a loro disposizione una quota settimanale ed una giornaliera per le spese quotidiane con cui non possono però acquistare bevande alcoliche – essendo proibito loro il consumo di alcool e ospitare persone estranee al progetto all’interno palazzina. Gli ospiti sono monitorati quotidianamente dalla cooperativa la quale – durante la riunione con le associazioni – ha chiesto ai residenti del quartiere di collaborare nel verificare o segnalare agli operatori che curano il progetto eventuali comportamenti non adeguati al fine di consentire agli stessi di procedere con le segnalazioni in prefettura, la quale può decidere l’eventuale allontanamento di alcuni soggetti. Come chiarito durante l’incontro, si tratta di un progetto finanziato da fondi europei che ha come data di scadenza il 31 dicembre 2014 – con possibilità di proroga – che è gestito e curato dalla cooperativa Perusia che si occuperà di mantenere rapporti costanti con il quartiere di Ponte d’Oddi partecipando anche alle riunioni tra associazioni. Le realtà del territorio hanno ribadito alla cooperativa l’importanza del controllo da parte degli operatori addetti ma soprattutto hanno messo in evidenza la necessità di non far sentire questi giovani come estranei al quartiere, sottolineando la volontà di coinvolgere e sensibilizzare i ragazzi del progetto alla vita del territorio.