Le associazioni pronte a collaborare con la cooperativa Perusia
“Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”
Matteo 25, 35-40
Mercoledì mattina Ponte d’Oddi si è svegliata cosi. Con uno striscione appeso alla palazzina dell’ex caserma dei Carabinieri “Fortebraccio” contro il progetto di accoglienza dei rifugiati della cooperativa sociale Perusia, in corso ormai da venti giorni. Un atto di protesta che probabilmente riflette lo stato d’animo di alcuni residenti del quartiere che hanno visto come una “beffa” la trasformazione dell’ex caserma in un centro di accoglienza per rifugiati di guerra. Un atto dal quale, però, molti hanno preso le distanze come le associazioni del territorio – Ovus pubblica assistenza, Circolo e Oratorio Anspi “L’Astrolabio”, gruppo scout Perugia 4, Comitato di quartiere Ponte d’Oddi-Montegrillo, Circolo Ponte d’Oddi Circolo Arci e Centro socio culturale Montegrillo– che ieri sera si sono riunite insieme ai responsabili della cooperativa sociale Perusia. Dall’incontro è emersa la disponibilità delle associazioni di quartiere a collaborare con il progetto della cooperativa e insieme si sta già pensando ad iniziative che coinvolgano tutti i residenti e che permettano di conoscere questa nuova realtà che si sta inserendo sul territorio. Occasioni di confronto ma soprattutto di informazione che permettano, anche ai più scettici, di comprendere la ragione e la struttura del progetto in modo da non cadere in facili fraintendimenti. Momenti che permetteranno ai cittadini di Ponte d’Oddi di accogliere chi viene da fuori ma che, soprattutto, daranno la possibilità ai 28 ospiti della palazzina dell’ex caserma di raccontarsi e di farsi conoscere.